Gay & Bisex
In vacanza pt.3 - Il bagnino
di DannyNapo
16.10.2020 |
11.160 |
9
"Io e i due cugini non parliamo minimamente di quello che è successo poche ore prima..."
Il mattino seguente io, Luigi e Filippo ci vediamo per colazione ed andiamo al mare. La giornata passa senza troppi problemi. Di Santi neanche l’ombra. Non ho ricevuto nessun messaggio. Penso che sia impegnato e decido di non contattarlo, potrei disturbarlo.
Io e i due cugini non parliamo minimamente di quello che è successo poche ore prima. Neanche mentre siamo a mare vicino alle boe. Sembra quasi che nulla sia successo. Parliamo come semplici amici di università, di sport. Di tutto tranne che di sesso.
Strano, penso inizialmente. Ma forse anche loro sono un po' imbarazzati ed evitano di mettere in mezzo l’argomento.
Ad ora di pranzo saliamo e andiamo a mangiare. Una volta finito, ritorniamo a mare e ci stendiamo ai lettini sotto agli ombrelloni, dove velocemente si addormentiamo. Ripresi i sensi, torniamo a mare e poi in piscina.
Arriva la sera e, dopo aver cenato, andiamo al bar sulla spiaggia, come è consuetudine.
Lì Filippo azzarda una domanda “Ma l’amico tuo non si è fatto sentire proprio?”.
“No niente. Starà con la moglie e gli amici”.
“Ok”, risponde Filippo.
Torniamo a bere e a chiacchierare del più e del meno.
Si fa una certa ora e decidiamo di ritornare in albergo, dove ci salutiamo e ognuno si dirige in camera sua.
Mentre sono a letto vedo l’ora, l’01:20. Strano davvero che Santi non si sia fatto vivo.
Il giorno dopo, il sesto e penultimo della vacanza, si ripete in maniera assolutamente identica al precedente. Solo nel primo pomeriggio c’è un cambiamento.
Verso le 15:00 ricevo un messaggio da Santi.
“Ciao Dann, perdonami se ieri non mi sono fatto sentire, ma sono venuti altri amici ad alloggiare da noi. Quindi, mi dispiace ma non possiamo vederci più qui”.
“Santi ciao. Avevo immaginato ci fosse stato qualche problema. Non ti preoccupare assolutamente. Buon proseguimento di vacanza”.
“Anche a voi. Poi quando torniamo a casa ci risentiamo”.
“Perfetto. Ciao”.
Luigi e Filippo non si sono accorti di nulla. Stanno dormendo. Decido di non svegliarli e di metterli al corrente della situazione più tardi.
Quel giorno saliamo molto tardi in piscina, circa le 19:30, quando ormai non c’è più nessuno. Chiediamo al bagnino di darci appena 10 minuti per un bagno e avremmo lasciato tutto così come l’avevamo trovato.
Approfitto di quel momento per dire ai cugini “Raga prima mi ha scritto Santi”.
“Vuole farci andare di nuovo stasera?”, chiede Filippo.
“No purtroppo no. Ha detto che ha nuovi ospiti e che quindi non possiamo più vederci con lui”.
Entrambi sono visibilmente tristi. Luigi dice “Peccato, avevo proprio voglia di divertirmi stasera”.
Filippo si gira verso di lui e risponde “Noi due ci possiamo sempre divertire, non ti preoccupare. Peccato che non possiamo più unirci ad un bel gruppetto come quello che avevamo creato”.
“Eh raga. Purtroppo dobbiamo stare alle regole loro. Non possiamo fare altro”.
“No ma figurati. Era tanto per dire”, dice Filippo che si gira verso di me, “Siamo in tre. Qualcosa possiamo sempre farla, no?”.
Mi coglie alla sprovvista, ma rispondo “Si certo, ci possiamo sempre inventare qualcosa”. È la prima risposta che mi viene in mente.
Il bagnino si avvicina e ci dice “Ragazzi devo chiudere”.
Ci alziamo e andiamo via. Luigi si gira verso di noi e dice “Il bagnino non è niente male eh? Mi sembra anche cercasse di sentire cosa vi diceste prima”.
Io faccio una risata e Filippo dice “Ma dai che dici. Non lo vedo proprio interessato ad una cosa del genere”.
Con la coda dell’occhio mi giro verso la piscina e noto che il bagnino ci sta guardando con un sorrisetto alquanto strano.
Non ci faccio caso e mi dirigo verso l’albergo. Saliamo in camera e, dopo aver fatto una doccia, scendiamo per cena. Una volta finita, andiamo, come sempre, al bar sulla spiaggia dove prendiamo da bere e ci dirigiamo verso i lettini che danno sul mare.
Ci stendiamo ed iniziamo a bere i nostri drink.
Luigi dice quasi subito “Allora? Dove vogliamo andare?”.
Filippo risponde “Io avrei un’idea. Però non è per stasera, ma per domani sera, l’ultima per tutti noi”.
“Dai devo rimanere con la voglia fino a domani? Che palle”, risponde Luigi.
“Domani sera c’è la serata con lo show di saluto e benvenuto per i nuovi arrivati. Sicuramente camera nostra sarà libera, come penso qualunque altra. Possiamo stare da noi e divertirci come meglio crediamo. Che dite?”, Filippo ha la risposta pronta.
“Per me si può fare”, rispondo.
Luigi è titubante, lui vuole divertirsi ora “Si pure per me va bene, ma voglio fare qualcosa anche ora. Andiamo a farci un giro sulla spiaggia, magari non dal lato dove sta l’amico tuo Dann. Proviamo di là”, indica la direzione opposta a casa di Santi, “vediamo cosa c’è. Magari qualche piccolo anfratto dove facciamo quello che vogliamo e via”.
Filippo guarda prima Luigi e poi me. Ci scambiamo un cenno d’intesa e diciamo entrambi “Ok. Andiamo a vedere”.
Finiamo i drink e buttiamo i bicchieri ne secchio posto poco più avanti la spiaggia.
Ci incamminiamo lungo la spiaggia. La situazione è esattamente identica al lato della villetta dove abita Santi. C’è molta erba alta e dune di sabbia sul lato più alto della banchina. Anche qui ci sono molte stradine che portano alle villette che ci sono poco più sopra.
Luigi ci indica un paio di queste stradine dicendo “Possiamo salire in una di queste e vedere cosa c’è attorno”.
Filippo mi anticipa e dice “Non possiamo salire in una stradina privata che porta ad una villetta dove abitano sconosciuti. Se escono e ci vedono passiamo qualche guaio. L’altra sera era diverso, la villetta era di un amico di uno di noi”.
Luigi abbassa la testa e continuiamo a camminare.
Passano una ventina di minuti, nei quali ci incamminiamo sempre più giù lungo l’enorme spiaggia.
Filippo esordisce dicendo “Dai torniamo indietro. Non conosciamo nessun posto dove poter stare in pace. Rimandiamo a domani che stiamo in camera”. Lui si gira per tornare indietro ed io lo seguo. Anche Luigi viene con noi.
Mentre stiamo per arrivare alla spiaggia del lido notiamo una figura che sta venendo nella nostra direzione. Quando ci troviamo a pochi metri di distanza riconosco il bagnino della piscina.
“Sera ragazzi. Da dove venite?”, dice lui.
“Siamo andati a fare una passeggiata sulla spiaggia. Ma ora torniamo”, dice Filippo.
“Ah capito. Vi avevo sentito dire che cercavate divertimento e credevo foste andati a fumare da qualche parte”.
Noi tre ridiamo e Filippo risponde “No macché. Non ricordo di cosa stavamo parlando ma non di fumare assolutamente”.
“Peccato. Mi sarei unito volentieri. Comunque io sono Matteo, piacere”.
Ci presentiamo e tutti e quattro andiamo a stenderci sui lettini.
Matteo ci parla del suo lavoro, da quanto tempo è bagnino e soprattutto da quanto tempo è in questo albergo. Ci dice che lavora lì da quattro anni. Ha 32 anni ed è single. È molto alto, almeno 1 metro e 90 ed ha i capelli corti e neri. Fisicamente è ben piazzato, oltre a fare il bagnino fa anche molta palestra e segue un rigido programma alimentare. Noi gli raccontiamo delle nostre vite e carriere universitarie.
Non ci accorgiamo che si sono fatte quasi le 2 di notte. Il bar sulla spiaggia ha chiuso e non c’è più nessuno, oltre noi quattro.
Metto ci guarda e dice “Vi devo dire la verità ragazzi, ho avuto l’impressione che tra di voi ci fosse qualcosa in più di una semplice amicizia. Per esempio l’altra sera vi ho visti andare in mezzo alle dune dall’altra parte, non vi ho seguiti ma siete tornati molto tardi. Dove siete stati?”.
Io, Filippo e Luigi ci guardiamo. Non possiamo mica rivelare quello che è successo ad un estraneo.
Filippo prende subito la parola, dimostrandosi quello più spigliato tra noi “Ci piace passeggiare di notte sulla spiaggia. È rilassante sentire il rumore delle onde allontanandosi da tutto e tutti”.
Luigi ed io annuiamo, ma sento che Matteo non ha creduto ad una sola parola.
“Capisco. Ma se vi dicessi che io sono gay, come reagireste?”, dice d’un tratto Matteo.
“Sei gay? Non l’avrei mai detto”, rispondo a bruciapelo.
“Si. Le ragazze non mi attirano proprio. Preferisco godere con gli uomini. Meglio ancora se sono un po' più piccoli”, Matteo sorride dicendo queste parole.
Cala per un attimo il silenzio.
Matteo scoppia a ridere e dice “Dai non voglio terrorizzarvi. Sono gay sì, ma non sono un pervertito. Non vi salterei mai addosso così senza consenso”.
Anche io e i due cugini ridiamo. Ma la nostra è una risata “mascherata”, come a voler coprire le nostre vere intenzioni.
Filippo dice “Hai mai incontrato qualcuno durante il lavoro?”.
“Durante il lavoro no. Cioè ho conosciuto gente, ovviamente. Ma mai fatto nulla durante l’orario di lavoro. Alla fine del turno mi è capitato un paio di volte. Ricordo l’anno scorso che conobbi un gruppetto di ragazzi con le rispettive fidanzate. Tra loro c’era un ragazzo davvero bello. Una sera, non ricordo come, ci siamo trovati per un po' da soli. Alla fine ci siamo ritrovati in camera mia a scopare. Bellissimo”.
Noto che dal pantalone di Matteo inizia a vedersi un rigonfiamento importante. Mi giro verso Filippo e Luigi, i quali hanno notato anche loro l’erezione di Matteo.
Matteo deve averci notato e domanda “Non vi si è mai indurito solo parlando? Spero non vi dia fastidio..”.
“Nessun fastidio, anzi. Deve essere impaziente di divertirsi se ha reagito così”, risponde Luigi, come a voler cogliere la palla al balzo.
“Beh si ha senza dubbio voglia di divertirsi. Ma qua siamo solo noi. Come lo faccio divertire”, Matteo ride.
Io mi stendo completamente sul lettino ed inizio a toccarmi il cazzo, che si sta svegliando.
Anche Filippo fa la stessa cosa, mentre Luigi si alza e si siede sul lettino vicino a Matteo.
Io e Filippo cacciamo i cazzi. Luigi allunga la mano verso il cazzo di Matteo e lo libera, prendendolo subito in bocca. Vedo Matteo che inizia a godere e a spingere sempre più forte la testa di Luigi.
Io mi alzo leggermente per guardare verso l’albergo, cercando di vedere che non ci fosse anima viva, ed avvicino il lettino a quello di Matteo. Filippo fa la stessa cosa ed avvicina il suo lettino al mio. Abbiamo creato una specie di letto con i lettini da sole, quello di Filippo, il mio e quello di Matteo.
Filippo si avvicina a me e fa un giro di 180° verso il mio cazzo. Ci ritroviamo a fare un 69 fantastico. Ci abbassiamo completamente i pantaloni per avere più libertà di movimento.
Io lecco avidamente la cappella umida di Filippo per poi prendere l’intero cazzone in bocca, mentre con la mano destra gli massaggio le palle. Filippo, mi pompa il cazzo magnificamente, muovendosi su e giù lungo l’asta con abile maestria.
Sento la voce di Matteo che dice “Bravo così, prendilo tutto in bocca. Aaah”. Luigi deve star facendo un pompino sublime.
Passano lunghi intensi minuti in questo “amplesso”. Io e Filippo ci stacchiamo e ci sediamo rivolti verso Matteo e Luigi, il quale si appresta a cavalcare il cazzo di Matteo. Lo vediamo sedersi sull’asta ed emette gemiti di piacere, mentre io e Filippo ci seghiamo guardando quella scena.
Matteo, seduto con le gambe allargate, afferra il culo di Luigi e, stringendolo, lo spinge su e giù. Lo sta scopando selvaggiamente.
Filippo allunga la mano verso il mio cazzo ed inizia a segarlo, io faccio altrettanto con il suo.
Matteo si stende sul lettino e Luigi lo segue, baciandolo. Matteo riprende a scoparlo sempre più forte, mentre Luigi resta fermo con il volto ad un centimetro dal suo. Sentiamo Matteo dire “Sto per venire” e poco dopo toglie il cazzo dal culo di Luigi e gli viene sulle natiche. Luigi si dirige verso il cazzo e lo ripulisce completamente.
Intanto Filippo ha aumentato la velocità, vuole farmi venire. Io lo ricambio allo stesso modo.
In poco tempo entrambi veniamo, ognuno sul proprio addome. Luigi lo nota e si avvicina verso di noi, leccando avidamente il seme di entrambi e ripulendoci i cazzi.
Tutti e quattro ci alziamo, ci rivestiamo e ci dirigiamo verso l’albergo.
Prima di salire verso le camere, ci diamo appuntamento per il giorno seguente in piscina.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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